La medicina fisica e riabilitazione si riferisce alla branca della medicina che si occupa della diagnositerapia e riabilitazione della disabilità conseguente a varie malattie invalidanti. Si tratta soprattutto di malattie che comportano una limitazione dell’attività e restrizione della partecipazione alla vita attiva, attraverso la riduzione della funzione motoria, cognitiva o emozionale.

La disabilità può conseguire a malattie del sistema nervoso, osteo-articolare, cardiaco e respiratorio, e può riguardare anche la sfera intellettiva e relazionale.

In Italia, per ottenere il titolo di specialista in medicina fisica e riabilitazione è necessario, previo possesso della laurea in Medicina e chirurgia e dell’abilitazione professionale di medico, l’aver frequentato la relativa scuola di specializzazione quadriennale universitaria post-lauream.

Il medico specialista in medicina fisica e riabilitazione è il fisiatra, che opera solitamente in équipe con il pediatra, il neurologo, l’otorinolaringoiatra, il neuropsichiatra infantile, l’ortopedico, lo psicologo, il reumatologo, il fisioterapista, il terapista occupazionale, il logopedista, il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, il neuropsicologo, e l’infermiere.

Il laureato in Scienze Motorie non è professione sanitaria dunque non può operare nell’ambito sanitario.

I programmi riabilitativi vengono elaborati, attuati e verificati, dal fisioterapista, per gli ambiti della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita, e dal logopedista nell’ambito della fonazione e del linguaggio. Queste figure professionali sanitarie esercitano la professione dopo aver conseguito una specifica laurea o laurea magistrale, master universitari di specializzazione, nonché dottorati di ricerca.